In Bielorussia è stato il giorno del grande confronto. L'annunciata "Marcia per la libertà", che i media hanno descritto come la più grande manifestazione nella storia, ha invaso pacificamente le strade di Minsk con centinaia di migliaia di persone mentre in un vicino quartiere il contestato presidente Lukashenko difendeva l'indipendenza nazionale. Un braccio di ferro che si è consumato sotto l'inquietante ombra di un possibile intervento russo di "assistenza militare", evocato non troppo velatamente da Vladimir Putin. La grande marcia arriva a una settimana esatta dalle contestatissime elezioni presidenziali, che hanno consegnato, con un "bulgaro" 80% di suffragi, il sesto mandato consecutivo a Lukashenko, ormai al potere da 26 anni. votazioni truccate dicono in molti. Ma cosa chiedono nel concreto le persone scese in piazza? Sentiamo Martina Napolitano, direttrice editoriale presso East Journal