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Radar, deterrente o strumento per fare cassetta?

Nella puntata odierna di "Clacson", abbiamo trattato un tema molto sentito dagli automobilisti: il posizionamento dei radar. Il riferimento specifico è stato al posizionamento del radar di Camorino, che ha fatto sorgere il quesito: prevenzione o cassetta?

Ne abbiamo parlato con Andrea Bersani, capo Dicastero Sicurezza Bellinzona, Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni e Stefano Tonini, granconsigliere della Lega.

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Radar di Camorino: Bersani risponde alle critiche di Gobbi

Ha fatto discutere il video girato ieri sui social in cui si vede un radar mobile, posizionato a pochi passi da un cartello che indica la fine del 50 km/h a Camorino, pizzicare numerosi automobilisti. Radar nel frattempo rimosso. In molti si sono indignati chiamando in causa le autorità che da parte loro hanno preso posizione. Le reazioni nel servizio...

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Radar di Balerna: multe per oltre 8 milioni di franchi in 6 mesi

Multe per oltre 8 milioni di franchi. È il bilancio dei primi sei mesi dall'installazione del radar a Balerna, sull'autostrada A2 in direzione sud. Una cifra considerevole tenendo conto che il Governo, a preventivo, aveva pronosticato di incassare 1 milione di franchi nel giro di un anno. Da capire quanto effettivamente il Cantone riuscirà a riscuotere, dato che il 59% dei contravventori è di nazionalità straniera. Importanti anche gli altri numeri diffusi oggi dalla polizia cantonale. Da gennaio a fine giugno i veicoli passati sulla tratta sono stati quasi 2 milioni e mezzo e il totale delle infrazioni constatate oltre 68mila, di cui circa 3mila gravi o medio gravi. La percentuale delle vetture incappate in un'infrazione per rapporto al totale di quelle transitate è del 2.57%. La velocità massima registrata è stata invece di 199 km/h, con il conducente denunciato al Ministero pubblico quale pirata della strada. Il radar era stato approvato e finanziato dall'USTRA, con l'intento di regolare la velocità con l'avvicinarsi del valico doganale. Prevenzione dunque, aveva sostenuto più volte il ministro Norman Gobbi, e non un espediente per fare cassetta