Marco Ferradini è venuto a trovarmi a "Disera Dinotte" per presentare in anteprima il suo nuovo album "L'uva e il vino" che esce questo week-end. Accompagnato dalla figlia Marta e da Antonio Aki Chindamo dell'Auditoria Records, dove è stato registrato questo disco, il cantautore si è raccontato ai microfoni di Radio3i. Qui sotto il comunicato ufficiale inerente la pubblicazione di "L'uva e il vino", cd che uscirà anche in versione vinile. Riccardo
L’album, che sarà presentato il 6 dicembre (ore 21:00) presso la biblioteca Frera di Tradate (conduce Riccardo Pellegrini) e l’8 dicembre alla Mondadori di Marghera (Milano), è composto da 13 tracce: si parte con la titletrack “L'Uva e il Vino”, brano che cerca di mettere in luce le contraddizioni insite in ognuno di noi: spesso abbiamo mente e pensiero proiettati nel futuro ma cuore e sentimenti radicati nel passato. Il secondo brano è “Le Parole” (qui il video https://youtu.be/OEFflIdSuVo) che spesso fanno fatica a raccontare i nostri stati d’animo, diventano goffe, retoriche, ridicole. Spesso basta uno sguardo, un sospiro con la sua carica di incognite inespresse a farci intendere e capire più di qualsiasi parola. “Attimi” racconta di come diamo il meglio di noi stessi ad uno sconosciuto, abbandoniamo le difese raccontando tutto di noi a chi incontriamo la prima volta. Ci lasciamo guidare dall'istinto e ci fidiamo. Come se la voglia di aprirsi fosse più forte della prudenza. Il quarto brano è “Via Padova”, uno sguardo-ricordo agli anni ’80: “forse il periodo più carico di aspettative della mia generazione. E poi che dire se in quegli anni ho conosciuto la mia compagna Caterina che in un solo colpo ha spazzato via l'inconsistenza dei miei rapporti precedenti”, racconta Ferradini. “La 500 e l'Astronave” racconta degli uomini e delle donne, mondi distanti ma nati per “combaciare”. “Lombardia” è la canzone dedicata alla sua terra. “Sai che cosa c'è”, con cui si cerca di spiegare come la felicità nel quotidiano dipenda dal dare il peso giusto alle cose. “Siamo” è una canzone scritta dopo il ritorno da un viaggio nei paesi scandinavi: “ho trovato tutto bello, moderno pulito, socialmente corretto e auspicabile, insomma un bel posto dove vivere, ma mi è mancato il calore degli sguardi che si incrociano” - spiega il cantautore comasco. “Pane” è la constatazione di quanto si è fortunati a nascere dalla “parte fortunata” del mondo: “Quando sento l'arroganza di certe persone che si credono superiori perchè sono nate in un posto “fortunato”, vorrei ricordare loro che è tutta pura casualità”, spiega Ferradini. “Musica dentro” è un ringraziamento ai genitori, Adelina e Gaetano: “che mi hanno sempreincoraggiato a seguire le mie inclinazioni e nonostante tutto a credere in me e a tenere duro”. “Voglio dirti” è una canzone di profondo amore scritta in un momento di sofferenza, mentre “Solamente uniti siamo” è la dimostrazione che l'amore non ha barriere ne confini. L’album chiude con “Buona Stella”: “Io e Marta a cantare il Natale con i suoi riti e la sua magia, ma anche con uno sguardo a chi la fortuna non è stata amica”.
Nativo di Como,
all’età di otto anni Marco Ferradini si trasferisce con la famiglia a Milano,
città cui rimarrà a lungo legato.
Agli studi scolastici alterna quelli musicali, approfondendo e sviluppando un
talento naturale che era maturato molto presto. L’esordio da solista avviene
ufficialmente al Festival di Sanremo del 1978 con il brano “Quando
Teresa verrà” e il
successivo album, che ottiene un buon riconoscimento di critica e pubblico. Ma
il vero successo arriva nel 1981 con la pubblicazione del singolo “Teorema”,
che diviene subito un tormentone radiofonico e proietta Ferradini tra i
cantautori più suonati e conosciuti d’Italia. Nello stesso anno partecipa a un tour
con Ron e al Festivalbar. Nel frattempo, Marco continua a lavorare anche
come autore, scrivendo e collaborando con numerosi artisti di punta, da Lucio
Dalla a Bruno Lauzi, da Marcella Bella a Riccardo Cocciante, da Pupo a Mina, da
Eros Ramazzotti ad Ivan Graziani, da Luca Barbarossa a Toto Cutugno. Nel 1983,
Marco è di nuovo sul palco del Festival di Sanremo dove presenta “Una
catastrofe bionda”. L’omonimo album è un successo, trainato in parte
dal brano “Lupo solitario DJ”, che negli anni diventa un vero e
proprio pezzo cult per le radio e i DJ di tutta Italia, ai quali è dedicato. Nel
1985 è la volta dell’album “Misteri della vita”, un
concept album costruito attorno al tema della musica ma anche alla nascita
della figlia Marta. Nel 1986 esce invece “Marco Ferradini", un
album che si discosta dai precedenti per le sonorità blues rock. Seguono nel 1990
l’album “È bello avere un
amico”, nel 1992 la raccolta “Ricomincio da Teorema”, nel 1995 il disco “Dolce piccolo mio fiore”. Nel 2000
Aldo, Giovanni e Giacomo nel loro film “Chiedimi
se sono felice” scelgono “Teorema”
come parte della colonna sonora, riportando attenzione e interesse nei confronti del cantante e
della sua musica. Nel 2001 esce “Geometrie del cuore”,
album che contiene anche una nuova versione di “Teorema”. Nel 2005 è la volta di “Un filo rosso”,
raccolta di quindici canzoni tra le quali cinque inediti. Nel 2012 Marco
è impegnato nella promozione di un progetto a cui tiene molto: un doppio CD
intitolato “La mia generazione” in memoria dell’artista e amico Herbert Pagani. Le ultime pubblicazioni
risalgono al 2014, quando Ferradini rilascia i singoli “Due
splendidi papà”, in duetto con Gianni Bella, ed “Attimi”.