#9febbraio

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Applicazione del 9 febbraio, il Consiglio federale ha deciso la soglia

In caso di disoccupazione superiore alla media in gruppi professionali, settori di attività o regioni economiche, i datori di lavoro dovranno annunciare gli impieghi vacanti agli Uffici di collocamento. Così aveva sentenziato lo scorso dicembre il Parlamento, lasciando al Consiglio Federale il compito di fissare la soglia. E oggi il Governo ha deciso che l'obbligo di annuncio sarà introdotto per le professioni che registrano, a livello nazionale, un tasso di disoccupazione pari o superiore al 5%. Secondo le stime attuali sarebbero toccati dalla misura 3 posti vacanti su 10. Le situazioni regionali - è stato comunicato in un secondo momento - potranno essere prese in considerazione. Secondo informazioni dell'amministrazione, i Cantoni potrebbero chiedere alla Confederazione di introdurre l'obbligo di annuncio se la disoccupazione dovesse superare il 5% sul loro territorio per determinate professioni. Le ordinanze presentate oggi saranno poste in consultazione nelle prossime settimane. L'adozione dei testi definitivi da parte del Consiglio federale è prevista per l'inizio del 2018.


Ai nostri microfoni si dice deluso il deputato PPD Marco Romano...

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Applicazione del 9 febbraio: sarà referendum cantonale?

Tiene ancora banco la questione dell'applicazione del 9 febbraio. Oggi il PPD ticinese ha detto la sua circa la necessità di un voto popolare su quanto deciso di recente a Berna. Due i mezzi per raggiungere questo obbiettivo: sostegno alla raccolta firme del politologo Nenad Stojanovic e lancio di un referendum cantonale. Proposta che ha già scatenato alcune reazioni.


Nel servizio le interviste a:

- Fiorenzo Dadò, presidente PPD Ticino
- Maurizio Agustoni, granconsigliere PPD
- Piero Marchesi, presidente UDC Ticino
- Daniele Caverzasio, capogruppo Lega
- Alex Farinelli, capogruppo PLR
- Ivo Durisch, capogruppo PS

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Applicazione del 9 febbraio, malcontento dal Ticino

È prevista venerdì la votazione finale sulla legge di applicazione dell'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa. Ieri il Consiglio Nazionale ha eliminato le ultime divergenze con gli Stati. Quale la reazione del Ticino sulla prospettata soluzione? Lo abbiamo chiesto alpresidente del Consiglio di Stato, Paolo Beltraminelli

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9 febbraio: passa il modello Müller. I commenti da Berna

In caso di disoccupazione "molto superiore alla media" in determinati gruppi professionali, settori di attività o regioni economiche, i datori di lavoro dovrebbero essere obbligati a convocare i disoccupati residenti il cui profilo corrisponde all'impiego. Se non li assumono, non dovrebbero tuttavia giustificarsi. Lo ha deciso ieri il Consiglio nazionale in merito all'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. Senza sorprese, seguendo le raccomandazioni della sua commissione preparatoria, la Camera del popolo ha aderito - correggendola in alcuni punti - alla versione della legge approvata la settimana scorsa dagli Stati su proposta del "senatore" PLR Philipp Müller. Il rispetto dell'Accordo di libera circolazione è stato il filo conduttore dell'intero dibattito. Per la maggioranza del plenum è fuori discussione mettere in forse questo accordo, col rischio di far cedere l'intero pacchetto dei Bilaterali I. Da qui la bocciatura sia del modello proposto dall'UDC di un applicazione letterale dell'articolo 121a della Costituzione, sia la proposta PPD simile a quanto votato dal Nazionale lo scorso autunno.


Sul dibattito abbiamo chiesto un bilancio ai deputati ticinesi Marco Romano (PPD) e Marina Carobbio (PS)

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Applicazione del 9 febbraio: primo bilancio del dibattito

È iniziato il dibattito al Consiglio degli Stati sull'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. Intervenuto questa mattina anche il senatore ticinese Filippo Lombardi. Lo abbiamo raggiunto al telefono poco prima di mezzogiorno per un bilancio parziale delle discussioni in corso